sabato 21 marzo 2015

Un fermano marchigiano in Francia #2

Questo secondo appuntamento con la striscia ha bisogno di una piccola premessa... Dovete sapere che parlare con un francese a volte può risultare risultare strano e fuorviante. Probabilmente chi ha vissuto in Francia avrà notato una sorta di tic comune a molti dei nostri cugini d'oltralpe: la pernacchia.
No, non è o' pernacchio di Eduardo, non arrivano a tanta raffinatezza e genialità; diciamo che si distingue nella velocità e nel seguente ed inevitabile intercalare dell'eh beh écoute, per poi cominciare una serie di voli pindarici che non centravano una beneamata fava con quello di cui si parlava. Persino per salutare i francesi spernacchiano, ad esempio ecco una frase tipica: "Prrr eh beh écoute hein... à bientôt hein, passe une bonne soirée hein, prrr."
Anche noi abbiamo le nostre abitudini linguistiche, il nostro gesticolare è preso in simpatia da tutti, ed è immancabile vedere gente mimare "l'italiano medio" emulando il gesto dell'ombrello o il "machestaiaddì".
Che toghi.


Traduzione per i "non fermani marchigiani":

- Meraviglioso, una città splendida, dalle mille sfaccettuature culturali, storiche e artistiche. Ora avrei un leggero languorino.
- Bonjours monsieur, est-ce que vous savez où je peux trouver un restaurant? (Buongiorno signore, saprebbe indicarmi un ristorante?)
- PRRRRR! (ciò che segue non è altro che una serie di frasi messe li a caso).


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