venerdì 13 marzo 2015

Un fermano marchigiano in Francia #1

La mia infanzia è  stata segnata da fumetti meravigliosi con cui sono cresciuto.
Alla Francia devo la riscoperta di questo universo che avevo abbandonato per esigenze adolescenziali; a volte capita di perdere per strada ciò che si è tanto amato, così, da un giorno a l'altro. Eppure le passioni vuoi o non vuoi restano, e risorgono come la Fenice (o Ikki di Phoenix, Nerd di tutto il mondo... UNITEVI).
Ed ecco dunque un gioco, un esperimento, uno svago tutto mio. Io, che sognavo di diventare un grande "mangaka", ho ricomprato china, pennini, pennarelli, penne e matite, e ho cominciato a buttare giù una striscia comica, almeno spero.
Perché una striscia? Perché si fa subito, perché non costa niente, perché mi fa stare bene, perché mi piace il mio stile tutto amatoriale, senza computer e tavolette grafiche (manco lo scanner uso), perché seppur io non sappia disegnare mi piace mantenere una sorta di "artigianalità" nei mie hobby.
Un fermano marchigiano in Francia prende spunto dalle mie avventure oltralpe. Ci potete trovare quel senso di spaesamento che tutti noi migranti proviamo lontani da casa, un posto tanto odiato quanto rivendicato con orgoglio attraverso, ad esempio, l'uso del proprio dialetto.
Ci si possono trovare anche tutti gli stereotipi del caso, sia da una parte che dall'altra, e vi assicuro che tutto ciò che leggerete è successo per davvero. L'intenzione è di pubblicare un episodio a settimana.
Spero vi piaccia, fatemi sapere (così non potrò che migliorare).


Traduzione per "i non fermani marchigiani":
-Hai preso tutto? Il salame?
-I maglioni? Il vestiario pesante?
-Si... devo andare. Ci sentiamo presto.
-Ma cosa avrà poi mai questa Francia mi chiedo...
-Non saprei, davvero, la crisi ha colpito anche loro.
-E poi le nostre lumache sono decisamente più saporite.
-Accipicchia! Per non parlare del Varnelli!
-Mah, forse siamo noi a non capire...
-Ho come l'impressione che stia facendo uno sbaglio.

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