venerdì 7 giugno 2013

If it doesn't come bursting out of you in spite of everything, don't do it...

...e pensare che a me Bukowski non piace, troppe mutande sporche per i miei gusti; eppure qualcosa mi ha colpito in So you want to be a writer? Non che voglia fare lo scrittore, non è nelle mie capacità purtroppo: poca fantasia, mani pesanti, pensieri troppo comuni da non permettere lo slancio. E poi lo farei per i soldi e per la fama, quindi, come dice il caro ubriacone Charles, "don't do it".
Farlo solo per me stesso già sarebbe diverso, anche se questo blog ne mina l'intento e la credibilità; un buon esercizio sicuramente (due righe insieme bisogna saperle mettere nella vita) e una valvola di sfogo, per non dire un semplice passatempo. Alla fine lo scrivere e il leggere hanno sempre sostenuto una buona parte della mia infanzia, a stento magari, legando a qualche presunta rima poetica una data situazione che, con la testa di adesso, non risulta essere poi così sconvolgente, ovviamente; non si può essere Rostand tutta la vita, ahimé. 
Ed ecco il punto: alla fine si vuole somigliare a qualcuno, a tutti i costi. Io, ad esempio, volevo essere Modigliani mentre recitava Dante alla comunità di Montmartre; Cyrano in punto di morte, con tanto di pennacchio offerto alle stelle (scusa Charles, a me le stelle piacciono); Jack Kerouac invocante il nome di Dean Moriarty dopo aver girovagato per tutta l'America; Atticus Finch nella sua infinita umanità, moralità e tolleranza; Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham per entrare nell'Olimpo; una frase di Leopardi, di Montale o di Pavese, per ricordarmi che vengo da un luogo circondato da campagna, mare e montagna. Tuttavia non credo di essere ancora pronto per aggiungere il mio nome a quella lista.
Visto? è uscito tutto pazientemente, come un ruggito. Che ne dici caro vecchio Bukowski?










Nessun commento:

Posta un commento